Aosta presenta, in prima assoluta europea, la ricostruzione del calendario celtico di Coligny
Aosta - Fulcro dell’evento, che fa parte di un ciclo di appuntamenti che si alterneranno fino al 25 novembre, è la riproduzione a grandezza naturale del più importante calendario celtico dell'Europa antica.
Prende il via martedì 17 novembre, nella sala dell'Hôtel des Etats ad Aosta, la mostra-convegno "L'astronomia dei Celti e il calendario di Coligny. 153 frammenti di cielo sulla terra", organizzata dalla Presidenza del Consiglio regionale per celebrare l'Anno internazionale dell'astronomia. Fulcro dell’evento, che fa parte di un ciclo di appuntamenti che si alterneranno fino al 25 novembre, è la riproduzione a grandezza naturale del più importante calendario celtico dell'Europa antica, il calendario di Coligny, composto da placche bronzee, uno strumento considerato di estrema importanza per la comprensione della visione del cielo e della misura del tempo nella cultura celtica. La riproduzione è ad opera dell'artigiano Giuseppe Stucchi ed è arricchita dalle scenografie realizzate dall'artista Elena Radovix. L’esposizione, in prima assoluta europea, sarà inaugurata alle ore 18, presso la Torre dei Signori di Porta Praetoria di Aosta, con una visita guidata a cura di Guido Cossard. Ad anticipare il battesimo dell’opera sarà, alle ore 17.15, l’incontro con gli interventi del Consigliere Segretario, Enrico Tibaldi, e della dottoressa Laura Plati, cui farà seguito la conferenza di Guido Cossard, Presidente dell'Associazione ricerche e studi archeoastronomici valdostana, che parlerà del Calendario celtico di Coligny e della tavola dei Drudi.
Il calendario di Coligny, composto da frammenti di una tavola di bronzo ritrovati nella regione dell'Ain (Francia), antica terra dei Galli Ambarri, contiene la rappresentazione di una sequenza di 5 anni lunari completi, ciascuno composto da 12 mesi alternativamente lunghi 29 o 30 giorni, più 2 mesi supplementari, ritenuti essere mesi intercalari introdotti per rendere lunisolare il calendario. Dopo numerosi studi, alcuni dei quali ancora in atto, il calendario viene fatto risalire al II secolo d.C., in piena epoca gallo-romana, ma gli studiosi sono concordi nel ritenere che esso sia stato inciso prevalentemente per scopi liturgici pagani e quindi possa riprodurre fedelmente il calendario tradizionale celtico correntemente in uso alcuni secoli prima. La mostra resterà aperta fino a mercoledì 25 novembre, ad ingresso libero, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30
Fanno parte del programma altre due conferenze, ospitate nella sala dell'Hôtel des Etats, ad Aosta, e sempre seguite da una visita guidata alla mostra: Adriano Gaspani, dell'osservatorio astronomico di Brera, sabato 21 novembre, alle ore 16, tratterà dell'astronomia dei Celti, mentre domenica 22 novembre, alle ore 17, affronterà il rapporto tra il Calendario di Coligny e la misura del tempo presso i Celti.
di Moreno Vignolini
16/11/2009